40. Decreto onorario di Aptera per un medico di Cos
Tipologia documentaria: decreto onorario
Supporto: stele
Datazione: II secolo a.C.
Provenienza: Cos, Asklepieion
Collocazione attuale: Magazzino dell’Asklepieion di Cos (n. inv. AS 7)
Edd. IG XII.4 171; IC II 3 3* ➚PHI; Samama 2003, n. 136.
Cf. Detorakis 1995, pp. 222-223 (ll. 5-11); Von Staden 1997, pp. 166-168; Habicht et al. 1998, pp. 129-131, n. 17; Interdonato 2004, p. 271.
ἔδοξε τᾶι βωλᾶι καὶ τῶι δάμωι·
Σῶσος Ἀβδία εἶπε· ἐπειδὴ Κάλ-
[λ]ιππος Ἀριστοκρίτω Κῶιος ἰατρὸ[ς]
5ἀποσταλεὶς ὑπὸ τᾶς πόλιος ἀξίω[ς]
ἀνέστραπται ἀμφοτερᾶν τᾶν πολ[ί-]
ων κα⟨τά⟩ τε τὸμ βίον καὶ τὰν τέχναν προ-
θυμίας οὐθὲν ἐλλείπων, πολλός
τε τῶμ πολιτᾶν ἐγ μεγάλαν ἀρρωστ[ι-]
10ᾶν σεσώικει, ἵνα ὦν καὶ ὁ δᾶμος φαίνη-
ται τιμῶν τὸς ἀγαθὸς ἄνδρας,
δεδόχθαι τᾶι βωλᾶι καὶ τῶι δάμω[ι]·
ἐπαινέσαι Κάλλιπον Ἀριστοκρ[ί-]
τω Κῶιον ἰατρὸν καὶ στεφανῶ⟨σαι⟩ αὐτὸ[ν]
15στεφάνωι χρυσέωι ἀρετᾶς ἕν[ε-]
κα καὶ εὐνοίας τᾶς εἰς αὐτόν. [δόν-]
τω δὲ αὐτῶι τοὶ ταμίαι ἔς τε τ[ὸν]
στέφανον καὶ πορεῖον στ[α-]
τῆρας τριακοσίος. ἵνα δὲ καὶ Κ[ῶιοι]
20ἀκολουθῶντι τὰν αἵρεσιν τ[- - -]
σαμανάμενοι τοὶ κόσμοι τᾶ[ι δαμο-]
σίαι σφραγῖδι ἐξαποστ[ηλάτω-]
σαν πρὸς αὐτός· καὶ [τὸς Κωίος φί-]
λος ὑπάρχοντας τ[ᾶι πόλει ἐπιμέλει-]
25αν ποιήσασθαι [ὅπως - - -]
θέτως τε τὰν [- - -]
. οις τῶ πραττ̣[- - -]
[τ]οῖς Ἀσκλαπ̣[ιείοις. δόμεν δὲ καὶ]
σ̣τάλαι τόπ[ον ἐν τῶι ἱαρῶι τῶ Ἀσκλα-]
30πιῶ ἐν τῶι ἐπ[ιφανεστάτωι τόπωι],
ἐς ἃν ἀναγ[ραφήσεται τὸ ψάφισμα]
τῶ δάμω· ἦ[μεν δὲ αὐτὸν πρόξενον]
καὶ εὐεργέ̣[ταν τᾶς πόλιος τῶν Ἀ-]
πταραίω[ν αὐτὸν καὶ ἐκγόνους].
20: τ[- - -] IC; τ[άνδε] o τ[ὰν ἁμάν] IC in apparato.
L’iscrizione per il medico Kallipos di Cos è l’unico decreto onorario di Aptera a non provenire dal ‘Muro delle iscrizioni’ bensì dalla città di provenienza del personaggio onorato (sui medici di Cos onorati a Creta cf. anche IC I 8 7 e IC IV 168; cf. Cucuzza 1997). Il decreto, completo e preceduto dal titolo Ἀπτεραίων apposto da Cos, esordisce con la formula di sanzione ἔδοξε τᾶι βωλᾶι καὶ τῶι δάμωι, la stessa che viene impiegata nella maggioranza dei documenti analoghi di Aptera (tutti tranne IC II 3 2). Le medesime assemblee ricorrono poco dopo anche nella formula di mozione δεδόχθαι τᾶι βωλᾶι καὶ τῶι δάμωι (l. 12), confermando quindi il ruolo primario svolto da boula e damos nell’ambito deliberativo. La reale preminenza del secondo sulla prima, tuttavia, emerge dalla successiva definizione del documento come [τὸ ψάφισμα] τῶ δάμω (ll. 31-32) e dalla sua rivendicazione dell’iniziativa del conferimento degli onori (ll. 10-11: ἵνα ὦν καὶ ὁ δᾶμος φαίνηται τιμῶν τὸς ἀγαθὸς ἄνδρας); un indizio della sua predominanza è suggerito anche dalla formula di mozione di IC II 3 2, l’unico caso ad Aptera di decreto promosso dal solo damos, senza la boula.
Come spesso avviene ad Aptera, nella formula di proposta (ll. 3-11) oltre alle motivazioni viene incluso anche il nome del proponente, menzione che è estremamente insolita nei decreti cretesi (sulla rarità dell’emergere delle singole personalità che caratterizza le iscrizioni cretesi pubbliche di età ellenistica cf. Chaniotis 2004b). Fra le motivazioni è da notare che il lessico formulare tipico dei decreti onorari (ἐπειδὴ ... ἀξίως ἀνέστραπται ἀμφοτερᾶν τᾶν πολίων) si fonde alla linea 7 con quello che sembra un riecheggiamento di un passo del giuramento ippocratico (ἀξίως ... κατά τε τὸμ βίον καὶ τὰν τέχναν; cf. Hipp. Jusj. 16-17: ἁγνῶς δὲ καὶ ὁσίως διατηρήσω βίον τὸν ἐμὸν καὶ τέχνην τὴν ἐμήν; cf. Detorakis 1995, pp. 222-223).
Nel corpo del decreto viene stabilito l’esborso di trecento stateri per la corona d’oro e per le spese del rientro in patria del medico, da compiersi per mezzo dei tesorieri (l. 17, τοὶ ταμίαι), a Creta noti anche a Gortyna, Lyttos e Arkades (IC IV 235; SEG 45.1528; IC I 5 19 e 20 A).
Nella parte conclusiva del decreto il medico viene proclamato evergete e verosimilmente prosseno della polis; mentre la prossenia viene conferita alla maggior parte degli individui onorati da Aptera (cf. IC II 3 4 B, 5 B e 6-15), l’euergesia costituisce un elemento di prestigio che la città riserva solamente ai personaggi di un certo rilievo: viene concessa infatti da sola ad Attalo I (IC II 3 4 C), assieme alla prossenia a Prusia II (IC II 3 4 A) ed ai romani Lucio Cornelio Scipione Asiatico, Publio Cornelio Scipione Africano, Gneo Cornelio Scipione Ispallo e Lucio Emilio Regillo (IC II 3 5 A).
La polis complessivamente compare tre volte nel decreto, due delle quali in realtà sono frutto di integrazione di lacuna; in tutti i casi, comunque, appare non come assemblea ma come comunità civica. Un altro riferimento alla collettività civica è inoltre costituito dalla menzione dei polites colpiti da malattie e salvati dal medico (ll. 8-10).
Quanto ai cosmi, il documento conferma per Aptera il loro ruolo subordinato a quello delle assemblee e limitato a questioni di rappresentanza (cf. IC II 3 4 C, SEG 41.742, IC II 3 1): i magistrati sono addetti infatti solamente all’apposizione del sigillo pubblico sulle lettere indirizzate da Aptera ad altre città (ll. 21-22, δαμοσίαι σφραγῖδι) e al loro invio.
Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: boule, damosia sphragis, demos, dokeo, euergetes, kosmos, polis, polites, proponenti (lego), proxenos (?), psephisma, tamias.