Cretan Institutional Inscriptions

IC IV 78

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290. Decreto di Gortyna relativo a liberti

Tipologia documentaria: decreto

Supporto: blocco

Scrittura: bustrofedica

Datazione: 450-400 a.C.

Provenienza: Gortyna, Pythion

Collocazione attuale: Pythion di Gortyna

Edd. Comparetti 1888, pp. 224-232 n. 82; Comparetti 1893, pp. 73-82 n. 148; IJur. 19E; SGDI 4982; Kohler – Ziebarth 1912, p. 33 n. 1; Schwyzer 1923, n. 175; IC IV 78 ➚PHI; Hainsworth 1972, n. 64; Koerner 1993, n. 153; Nomima I 16; Gagarin 2008, p. 259 n. 7; Youni 2011, p. 282; Seelentag 2015, pp. 298-299; Laws G78; Bile 2016, n. 26; Seelentag 2017.

Cf. Willetts 1954a; Willetts 1957; Van Effenterre – Van Effenterre 1985, pp. 187-188; Bile 1986; Koerner 1987; Chaniotis, Verträge pp. 162-163; Ruzé 1997; Arnaoutoglou 1998, n. 23; Perlman 2002; Perlman 2004; Guizzi 2005; Chaniotis 2006, p. 199.

θιοί. τάδ’ ἔϝαδε τοῖς Γορτυνίοις πσαπίδονσ̣[ι]· vac. το͂ν ἀπελευ[θέρον - - -]
[- - - κ]α̣ λε͂ι καταϝοικίδεθαι ⟦Λ⟧ Λατόσιον ἐπὶ τᾶι ϝίσϝαι [κ-]
[αὶ τ]ᾶι ὀμοίαι, καὶ μέτινα τοῦτον μέτε καταδολό[θαι μέτε συλε͂ν].
[αἰ καταδολ]οῖτο, τὸν κσένιον κόσμον μὲ λαγαῖεν. αἰ δὲ [συλ-]
5[ί]οιεν, ἐκατὸν στατε͂ρανς ϝέκαστον τὸνς τίτανς [ἐσπράδδεθ-]
[θαι, καὶ τὰν δ]ιπλείαν το͂ν κρεμάτον ἐστείσαντανς ἀποδόμ[ε-]
[ν]. αἰ δ’ οἰ τίται μὲ ϝέρκσιεν ἆι ἔγραται, τὰν διπλείαν ἄ[ταν ϝέκαστο-]
[ν αὐτο͂ν το͂ι μ]εμπομένοι ἀποδόμεν καὶ τᾶι πόλι θέμεν.

4: [αἰ καταδολ]οῖτο IC; [αἰ δ’ ἀδικί]οιτο Seelentag.

Il decreto, che si apre con l’invocazione divina θιοί, conserva alla linea 1 la più antica formula di sanzione gortynia, seguita dal verbo πσαπίδονσ[ι] (costruzione che è usata più comunemente assieme al nesso τριακατίων παριόντων: così avviene in SEG 38.900, IC IV 181 e IC IV 162, mentre compare senza riferimento ai τριακάτιοι in IC IV 378; fuori da Gortyna la forma ψαφιξαμένοις accompagna una formula di sanzione in IC II 5 17 da Axos e in IC I 19 3 da Malla).

Se l’integrazione alla linea 1 ἀπελευ[θέρον] è corretta, il decreto offre la più antica attestazione dei liberti, a Gortyna altrimenti noti solamente dal I secolo a.C. (cf. IC IV 263). L’oggetto del decreto, finalizzato alla tutela dei liberti, prevede che quanti di loro vogliano stabilirsi a Latosion, una comunità dipendente di Gortyna nota anche da IC IV 58 (cf. Perlman 1996, p. 254), possano farlo senza essere resi schiavi o catturati, acquisendo gli stessi diritti dei Latosioi (?) (ἐπὶ τᾶι ϝίσϝαι [καὶ τ]ᾶι ὀμοίαι, una concessione che costituisce forse un antecedente dell’isopoliteia; cf. Genevrois 2017, pp. 160-162). Qualora qualcuno tenti di catturare un liberto, lo xenios kosmos (l. 4, figura attestata anche in IC IV 30, 53 e forse 89) è tenuto a proteggerlo ponendolo sotto la propria custodia. Nel caso di qualche altra infrazione specificata alle linee 4-5, probabilmente relativa all’appropriazione di qualche bene dell’individuo in questione, i titai, funzionari gortynii che paiono responsabili dell’esazione delle multe (cf. IC IV 14-15, 79, 102, 107, 165; IC I 16 1) devono riscuotere dai contravventori cento stateri più il doppio del valore di tali beni e consegnarli alla parte lesa. Qualora i titai non obbediscano a quanto prescritto, viene previsto che risarciscano essi stessi l’individuo e paghino una multa alla polis.

Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: andano, apeleutheros, polis, psephizo, titas, xenios kosmos.