Cretan Institutional Inscriptions

IC II 23 13

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8. Dedica onoraria di Polyrrhenia per Cornelio Scipione Ispallo

Tipologia documentaria: dedica onoraria

Supporto: base di statua

Datazione: 189 a.C. ca.

Provenienza: Polyrrhenia, acropoli

Collocazione attuale: Chiesa dei 99 Padri, Polyrrhenia

Edd. Myres 1896, n. 6; IGR I 954; Guarducci 1929, pp. 66-67; IC II 23 13 ➚PHI; Gondicas 1988, n. 26; Karafotias 1998, p. 108; Martínez Fernández 2006, n. 3; I.Polyr. 15. Ect.

Cf. De Sanctis 1901, pp. 492-494.

Γνάιον Κορνήλιον
Γναΐω υἱὸν Σκιπίωνα
Ἱσπανὸν εὐεργέταν.
vac. ἁ πόλις.

La dedica della statua, che prosegue la tendenza della città a onorare stranieri illustri inaugurata da IC II 23 12 A, risale al periodo che vede la prima comparsa sullo scenario cretese dei Romani, che Polyrrhenia prontamente si adopera per ingraziarsi. La dedica, promossa dalla polis come gli altri documenti analoghi della città per individui eminenti della scena politica dell’epoca, IC II 23 12 A e 14, oltre che il successivo IC II 23 12 B, adotta una formulazione più sintetica di quella in uso un secolo prima: il verbo di dedica viene infatti ora omesso, così come scompare la menzione dell’etnico collettivo della città dedicante. Il destinatario della dedica, diversamente da Areo – ricordato in IC II 23 12 A solamente come re dei Lacedemoni –, viene proclamato evergete; la concessione, più o meno in linea con quanto avviene in alcuni decreti onorari coevi della città, IC II 23 4 A e 5, che concedono l’euergesia in concomitanza con la prossenia, costituisce comunque uno stadio intermedio nell’evoluzione della prassi onoraria della città: un secolo dopo, infatti, Cecilio Metello sarà definito in IC II 23 14 non più soltanto evergete ma anche autokrator e soter.

Più che Gneo Cornelio Scipione Ispano, attivo nella seconda metà del II secolo a.C. (cf. App. Lyb. 375, CIL I2 2.15), il personaggio onorato sembra essere suo padre Gneo Cornelio Scipione Ispallo, pontifex nel 199 a.C., praetor peregrinus nel 179 e console nel 176, anno della morte (CIL I, p. 436, Fasti Capit. XVIIIb; Liv. XLI 14-16). L’identificazione (già in IC II, pp. 22 e 251; diversamente Martínez Fernández in I.Polyr., pp. 103-104), ammessa dall’intercambiabilità tra le due forme del cognomen ex virtute, perfettamente sinonimiche, è supportata anche dall’analisi paleografica, che colloca la redazione della dedica non più tardi degli inizi del II secolo a.C. Il personaggio è onorato anche in un’iscrizione di Aptera del 189 a.C., IC II 3 5, assieme ai propri cugini Lucio Cornelio Scipione Asiatico e Publio Cornelio Scipione Africano e all’ammiraglio Lucio Emilio Regillo (cf. De Souza 1998; sulla paleografia delle iscrizioni cretesi cf. Ikonomaki 2010, Chaniotis, Verträge, pp. 452-459). I quattro, di ritorno dalla guerra contro Antioco III (190-189 a.C.) e dalla vittoria di Magnesia, durante il tragitto verso Roma si fermano a Creta, dove in seguito alla battaglia si è rifugiato Annibale, prima di recarsi da Prusia I nel Ponto (Nep. Hann. 9-10: Cretam ad Gortynios venit). Il loro transito dall’isola è verosimilmente connesso all’intervento diplomatico del pretore Quinto Fabio Labeone dell’estate del 189 a.C. (Liv. XXXVII 60.3), della cui delegazione anche loro sembrano far parte. L’ambasceria, finalizzata al recupero di prigionieri romani, si occupa anche dello scioglimento del conflitto fra Knossos, Gortyna e Kydonia, fatto che giustifica il passaggio da Creta occidentale attestato dalle due iscrizioni. Non è noto un evento particolare che motivi il conferimento del titolo di evergete al Romano; è tuttavia plausibile l’ipotesi di Alexander Karafotias che Polyrrhenia abbia approfittato della circostanza del passaggio della delegazione per redimersi agli occhi di Roma dal sostegno prestato alla Lega Etolica, a Filippo V e a Nabide, da questa recentemente sconfitto, durante la Prima guerra rodio-cretese (Karafotias 1998; cf. IC II 23 1).

Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: euergetes, polis.