197. Iscrizione edificatoria da Lyttos
Tipologia documentaria: iscrizione edificatoria
Supporto: sconosciuto
Datazione: I secolo d.C.
Provenienza: Lyttos
Collocazione attuale: iscrizione perduta
Edd. Falkener 1854, p. 18; IC I 18 13 ➚PHI; Pałuchowski 2005, p. 108.
Cf. Guizzi 1999a, p. 284; Kritzas 2000, p. 95.
2: [Λ]ασυνθίων Kritzas; [Ὑ]α⟨κ⟩υνθίων IC.
L’iscrizione, relativa al restauro di un altare, è datata all’anno in cui è cosmo eponimo di Lyttos Endialos figlio di Komastas, della tribù dei Lasynthioi. Il nome della tribù, correttamente integrato da Charalambos Kritzas, è attestato anche in un’iscrizione edificatoria del santuario di Hermes e Afrodite di Symi Viannou, molto probabilmente anch’essa frutto dell’iniziativa dei magistrati di Lyttos (SEG 50.937). Quanto al cosmo eponimo, il suo patronimico è particolarmente degno di interesse in quanto attestato quasi soltanto in relazione all’onomastica di cosmi eponimi e protocosmi di Lyttos (cf. IC I 18 12, 19-21, 32-36 e forse 63; l’unica occorrenza che fa eccezione è quella in IG IV2,1 64). Sebbene aventi lo stesso patronimico, tuttavia, i cosmi Endialos del presente testo e Lasthenes, eponimo nell’iscrizione edificatoria IC I 18 12, dovevano appartenere a rami differenti di una stessa famiglia di spicco, in quanto membri rispettivamente della tribù dei Lasynthioi e dell’Archeia. Il nome del cosmo eponimo, ripetuto anche alle linee 8-9, era originariamente seguito dall’elenco degli altri cosmi della città.
Le linee 7-8, inoltre, informano che la ristrutturazione del bomos è avvenuta per mezzo del ricorso ai fondi della polis (a differenza dell’intervento edilizio attestato in IC I 18 12, che si è invece avvalso dei fondi degli hieromnamones).
Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: bomos, kosmos, polis, tribù (Lasynthioi).