Cretan Institutional Inscriptions

SEG 27.631

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199. Decreto di Datala per Spensitheos

Tipologia documentaria: decreto

Supporto: mitra bronzea

Scrittura: bustrofedica

Datazione: 500 a.C. ca.

Provenienza: Datala

Collocazione attuale: British Museum, Londra (n. inv. 1969.4-2.1)

A
θιοί· ἔϝαδε Δαταλεῦσι καὶ ἐσπένσαμες̣ πόλις
Σπενσιθίωι ἀπὸ πυλᾶν πέντε ἀπ’ ἐκάστας θροπά-
ν τε καὶ ἀτέλειαν πάντων αὐτῶι τε καὶ γενιᾶι ὤ-
ς κα πόλι τὰ δαμόσια τά τε θιήια καὶ τἀνθρώπινα
5ποινικάζ̣εν τε καὶ μναμονεῦϝην· ποινικάζ̣εν δὲ
[π]όλι καὶ μναμονεῦϝεν τὰ δαμόσια μήτε τὰ θιήι-
α μήτε τἀνθρώπινα μηδέν’ ἄλον αἰ μὴ Σπενσίθ[ι-]
[ο]ν αὐτόν τε καὶ γενιὰν το͂νυ, αἰ μὴ ἐπαίροι τ-
ε καὶ κέλοιτο ἢ αὐτὸς Σπενσίθιος ἢ γενιὰ
10[τ]ο͂νυ ὄσοι δρομῆς εἶεν τῶν [υἰ]ῶν οἰ πλίες.
μισθὸν δὲ δόμεν το͂ ἐνιαυτο͂ τῶι ποινι[κ-]
[α]στᾶι πεντήϙοντά τε προϙόος κλεύκιο-
ς κηνδυ̣[ . ]ε[ . . ]ς ἰκατιδαρκμίος ἢ καλ̣[ϙ-]
ό̣ς· δόμεν δὲ τὸ κλεῦϙος ἐς το͂ μόρο ὄ-
15πω κα λῆι ἐλέσθαι. αἰ δὲ μὴ δοίη τὸ κλε[ῦϙ-]
[ο]ς̣ αιδε̣[ . . . ]Σ̣[ . c. 3-4 . ]Α[ . ]ΕΣΔ[ . . . ]ς ϙόσμ-
ο̣ς ἐπεστ̣αϙὼς ἀ[ . c. 4 . ]Ι[ . c. 4 . ]Λ̣Ε[ . ]ΕΚ[ . ]
[ . ]σαι ἀπλοπία̣[ι . ]Α̣[ . ] α̣ι μὴ αὐτοῖσ-
ι . . . ΠΟΛ[ . . ]αν̣εσ̣η̣μ̣εν τῶι ϙόσ-
20[μωι . c. 7 . ]Ε̣[ . ] τεμένια πε̣ . [ . ]Ϙ-
[ . c. 2 . ] τὸ ϝῖσον λακὲν ϙό̣[σμωι(?)] ΑΣ[ . c. 4 . ]
[ . c. 17 . ]Α̣[ . c. 6 . ]
B
τὸ ϝῖσον λακὲν τὸν ποινικαστὰν· καὶ παρῆμε-
ν καὶ συνῆμεν ἐπί τε θιηίων καὶ ἐπ’ ἀνθρωπί-
νων πάντε ὄπε καὶ ὀ ϙόσμος εἴη καὶ τὸν ποινι-
καστὰν· καὶ ὄτιμί κα θιῶι ἰαρεὺς μἦι δίαλο-
5[ς] θύεν τε τὰ δαμόσια θύματα τὸ⟨ν⟩ ποινικαστὰ-
ν καὶ τὰ τεμένια ἔκεν. μήδ’ ἐπάγραν ἦμ[ε-]
[ν] μήδε ῥύτιον αἰλε͂ν τὸν ποινικαστὰν. δ-
ίκα δέ, ὄτερόν κα ϝ̣ώληται ὀ ποινικασ[τ-]
[ὰ]ς, αἶπερ οἰ ἄλοι κ̣ρήσεται, ἢν ϙόσ{π}-
10μοι ἀ δίκα ϝοι τέλεται, ἄλε δὲ οὐδὲ̣
ἔν. δίκαια ἐς ἀνδρήιον δώσει δ-
έκα πέλεϙυς κρέων, ἆι κα ϙὠι ἄλο̣[ι]
[ἀπ(?)]άρϙωνται καὶ τὸ ἐπενιαύτιον· τὸ
δὲ λάκσιον συνϝαλεῖ. ἄλο δὲ μ[ηδ-]
15[ὲ]ν ἐπάνανϙον ἦμεν αἴ κα μὴ λῆι
δόμεν· ἦμεν δὲ τὰ θιήια τ[ῶι]
[ . c. 4 . ]ίστωι. vacat

La formula di sanzione posta all’inizio del documento, subito dopo l’invocazione delle divinità, indica come la decisione sia stata presa dai Dataleis con la solenne promessa della polis, rappresentata (?) da cinque cittadini di ogni tribù. L’oggetto della decisione, che occupa il resto del documento, prevede una serie di concessioni per il poinikastas Spensithios, alle quali corrispondono una serie di doveri di cui costui deve farsi carico (sulla derivazione dell’antroponimo dal verbo spendein cf. Genevrois 2017, pp. 312-314). Spensithios ottiene assieme alla propria discendenza la sussistenza e la completa esenzione fiscale, a patto che si occupi di scrivere e ricordare – ποινικάζεν τε καὶ μναμονεῦϝην – gli avvenimenti pubblici per la città, sia divini che umani (ll. A 2-5). La clausola successiva, inoltre, definisce tali mansioni come prerogativa esclusiva di Spensithios e dei suoi discendenti, a meno che non chieda il contrario egli stesso o la maggioranza dei suoi figli maggiorenni (δρομῆς, ll. A 5-10). A costui, inoltre, viene accordata una paga annua in natura, che sembra aggiungersi alla θροπά precedentemente garantita (ll. A 11-15). Nel caso di mancato pagamento la responsibilità ricade sul cosmo in carica (ll. A 15-18); un’ulteriore menzione di un cosmo ricorre inoltre alle linee A 19-20, forse in connessione con i successivi temenia, e possibilmente anche alla linea A 21.

Il testo che prosegue sul lato B stabilisce inoltre l’obbligo per Spensithios non solo di presenziare ma anche di partecipare attivamente – παρῆμεν καὶ συνῆμεν – a tutte le attività sacre e ‘civili’ della città, oltre che di essere presente in tutte le circostanze in cui lo è il cosmo (ll. B 1-4). Oltre ad assistere agli eventi pubblici della città a fianco delle autorità, Spensithios è anche tenuto a compiere i sacrifici pubblici per le divinità per cui non esiste un sacerdote specifico (?) e ad avere autorità sui recinti sacri (ll. B 4-6). Le clausole alle linee B 6-11, dal significato piuttosto oscuro, sembrano vietare il sequestro dei beni o della persona del poinikastas e implicare la possibilità per costui di ricorrere ad un particolare tipo di processo in cui è coinvolto un cosmo. Spensithios, infine, è tenuto a fornire all’andreion una quantità di carne dal valore di dieci pelekys e, forse, un’ulteriore offerta annua (ll. B 11-16), contributi che sembrano connessi al sistema dei sissizi.

Il testo, piuttosto complesso e ricco di termini di difficile interpretazione, è il documento che più getta luce sulle mansioni dello scriba, che nel caso di Spensithios si fondono con quelle dello mnamon (a Creta attestato solamente a Gortyna). L’attività di scriba, che nel suo caso è ereditaria, si denota come di alta responsabilità ed elevato prestigio.

Un altro elemento di grande interesse che l’iscrizione presenta è inoltre l’informazione che offre a proposito della procedura decisionale di Datala: oltre al ricordo di una libagione fatta dalla polis (ἐσπένσαμες̣ πόλις, l. A 1), è particolarmente interessante la menzione della selezione effettuata di un numero preciso di rappresentanti per ogni tribù (ἀπὸ πυλᾶν πέντε ἀπ’ ἐκάστας, l. 2), operazione che sembra trovare un parallelo negli ἴκατι οἱ τᾶς πόλιος di Dreros (SEG 27.620).

Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: andano, andreion, dika, dromeus, hiereus, kosmos, mnamon, phyle, poinikastas, polis.