25. Dedica ad Apollo Aigileus da Aigilia
Tipologia documentaria: dedica onoraria
Supporto: base
Datazione: 333-330 a.C. ca.
Provenienza: Aigilia, santuario extramurario di Apollo Aigileus
Collocazione attuale: Museo Nazionale, Atene (n. inv. 230)
Edd. Stais 1889, pp. 233-240; IG V, 1 948 ➚PHI; Kaltsas 2001, n. 567 (= SEG 51.17); Tsaravopoulos 2004-2009 (= SEG 59.375).
Cf. Palagia 1980, p. 19, n. 3, fig. 28 (= SEG 41.309); SEG 60.362.
La dedica è particolarmente significativa per l’attestazione che offre dell’epiclesi Aigileus attribuita ad Apollo. Tale epiteto, infatti, sembra testimoniare l’esistenza del relativo etnico cittadino Aigileus, pertinente alla località di provenienza Aigilia. Dell’etnico di Aigilia, menzionata anche nelle fonti letterarie e in IG V, 1 1390, SEG 59.881 e probabilmente SEG 59.886 (cf. Badoud 2016, Inventory of Poleis, p. 573), l’unica altra attestazione è costituita dall’Αἰγιλι(έων) della ghianda missile IG V,1 951 B. Sebbene tali documenti sembrino attestare uno status di polis per Aigilia, le evidenze archeologiche e numismatiche ed i proiettili iscritti SEG 59.379 A e B recanti l’etnico collettivo di Phalasarna portano invece a ritenere la cittadina subordinata a quest’ultima (cf. Tsaravopoulos 2004-2009, p. 328, Tsaravopoulos et al. 2012, Sekunda 2004-2009). A meno che Aigilia non alterni periodi di autonomia come polis a fasi di soggezione come comunità dipendente, l’ipotesi più probabile sembra pertanto quella di una sua persistente condizione di polis dipendente.
La dedica, su base paleografica riconducibile alla seconda metà del IV secolo a.C., è stata datata con maggior precisione agli anni 333-330 a.C. da Aris Tsaravopoulos, che mette in relazione i dedicanti con le vicende della resistenza antimacedone nell’area peloponnesiaca e cretese (Tsaravopoulos 2004-2009). Negli anni intercorrenti fra la battaglia di Isso del novembre 333 a.C. e la morte di Dario III del 330 a.C., la presenza persiana nell’area è attestata da più autori antichi, i quali informano che è grazie al finanziamento di trenta talenti d’argento e dieci triremi fornito da Farnabazo e Autofradate che l’attivismo antimacedone del re spartano Agide III e del fratello Agesilao ha successo a Creta; la situazione viene tuttavia ribaltata a seguito dell’intervento nell’isola del macedone Anfotero nel giugno 331 a.C. (cf. Diod. XVII 48.1-2, Arr. An. II 13.6 e III 6.3, Curt. IV 1.37-40 e 8.15). È in tale contesto che si colloca la costruzione delle fortificazioni del porto di Phalasarna e di Aigilia sull’isola di Antikythira, rese possibili dalla disponibilità di fondi persiani: è pertanto assai verosimile che, trovandosi a tale scopo nella piccola isola, alcuni membri del contingente antimacedone responsabile di questa concitata fase di edilizia bellica abbiano promosso anche la dedica della statua di Apollo Aigileus. Una simile ipotesi trova il supporto del dato prosopografico: il primo dei due dedicanti, Aristomenes figlio di Aristomedes di Fere, sembrerebbe essere imparentato con il comandante persiano Aristomedes di Fere, attivo nella battaglia di Isso (cf. Arr. An. II 13.2; Tsaravopoulos 2004-2009, p. 328). L’individuo, inoltre, potrebbe essere identificabile con il capo della flotta persiana Aristomenes, sconfitto in una battaglia navale combattutasi nell’Ellesponto fra il 331 ed il 330 a.C. (Curt. IV 1.36; cf. Sekunda 2004-2009).
Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: Aigileus.