Cretan Institutional Inscriptions

SEG 50.936

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72. Trattato di alleanza fra Polyrrhenia e Phalasarna

Tipologia documentaria: trattato

Supporto: stele con un frontone raffigurante iconografie marine (un tridente, due delfini, un polipo e un pesce)

Datazione: 300-272 a.C.

Provenienza: Santuario di Tylifos

Collocazione attuale: Museo archeologico di Kissamos (n. inv. E 191)

Edd. Markoulaki 2000, pp. 239-258 (= SEG 50.936 ➚SEG); I.Polyr. pp. 46-48 n. 2.2, p. 208. Ect.

Cf. Markoulaki 1994-1996, pp. 216-217 (= SEG 45.1335).

θεοί·
τάδε συνέθεντο Πολυρήνιοι καὶ Φαλασάρνιοι ἐναντίον Κλεωνύμου καὶ τῶ[ν]
ἄλλων Λακεδαιμονίων οὓς ἀπέστειλε ἁ πόλις, Ἰσοδάμου, Κερβίδα, Ἀναδέος· φί-
λον καὶ ἐχθρὸν τὸν αὐτὸν ἦμεν ἀπὸ τᾶς πρώτας ἁμέρας νῦν τε καὶ εἰς τὸν ἀεὶ χρόνον
5τὰ κατὰ Κρήταν, πόλιν καὶ γᾶν ἔχοντας αὐτοὺς τὰν αὐτῶν ἑκατέρους κατὰ τὰ ἀρχαῖα,
νόμοις χρωμένους τοῖς αὐτῶν ἑκατέρους· ὅφ̣φ̣α ἂν ἐκ τῶν πολεμίων λανβάνωμεν
[κ]αλούντ̣ων τῶν Πολυρηνίων ἂν παραγένωνται μέστε εἴκοσι ἄνδρες λανχανόν-
των τὸ τέταρτον μέρος οἱ Φαλασάρνιοι τῶν λαφύρων καὶ τῶν χρημάτων. ἐξελέσθω⟨ν⟩ δὲ
τῶι θεῶι τὰ νομιζόμενα οἱ Πολυρήνιοι· ἂν δὲ οἱ Φαλασάρνιοι τοὺς Πολυρηνίους πα-
10ρακαλῶσι καὶ παραγένωνται μέστε εἰς τεσσαράκοντα ἄνδρες λανχανόντων
τὸ τέταρτον μέρος τῶν λαφύρων καὶ τῶν χρημάτων οἱ Πολυρήνιοι· ἐξελέ-
σθων δὲ τῶι θεῶι τὰ νομιζόμενα οἱ Φαλασάρνιοι· οἱ δὲ Πολυρήνιοι τοῖς Φαλα-
σαρνίοις παρεχόντων τὰ ἐπιτάδεια ἐν τᾶι Πολυρηνίαι καὶ οἱ Φαλασάρνιοι τοῖς
Πολυρηνίοις ἐν τᾶι Φαλασαρνίαι· ἂν δὲ εἰς τὰν ἀλλοτρίαν στρατεύωνται
15π̣αρεχέσθων τὰ ἐπιτάδεια αὐτοὶ αὐτοῖς ἑκάτεροι· ἀγείσθων δὲ τῶν κατὰ γᾶν
οἱ Πολυρήνιοι τῶν δὲ κατὰ θάλασσαν οἱ Φαλασάρνιοι· ἂν δέ τις ἄρχηι τοὺς
Φαλασαρνίους πολέμου βοαθοε͂ν τοὺς Πολυρηνίους παντὶ σθένει εἰς τὸ δυν[α-]
τὸν καὶ τοὺς Φαλασαρνίους τοῖς Πολυρηνίοις κατὰ ταὐτά· μηδὲ πρεσβευόντων οἱ
Φαλασάρνιοι ἄνευ τῶν Πολυρηνίων μηδὲ οἱ Πολυρήνιοι ἄνευ τῶν Φαλασαρνί-
20ων τὰ κατὰ Κρήταν περὶ πολέμου καὶ ἱράνας· ἁ δὲ γᾶ ἁ Πολυρηνία εἰς Πολυρ̣ήν[α]
[τ]ελ̣είτω̣, ἁ δὲ Φαλασαρνία εἰς Φαλάσαρναν· ἐνωνὰ δὲ γᾶς ἔστω τῶι Φαλασαρν[ί-]
[ω]ι ἐν τᾶι Πολυρηνίαι· τὰν δὲ Πολυρηνίαν ἐργαζέσθω ὁ βουλόμενος καὶ τελείτω
[εἰς] Πολυρήνα· τὸν δὲ ΑΙ̣ΑΚΟΝ μ̣ε̣γ̣άρου [- - -] ΑΔΕΛΦ̣Υ̣ [- - -]νομᾶι καὶ θήραι χρήσθω
[- - - Πο]λ̣υρη̣[ν]ίαν [ . . ]Ι̣ Φαλ̣α̣[σαρνι- - -]Μ̣ΟΧ̣[- - -]Λ̣Α̣Σ̣[- - -]Ω[- - -].

21: [τ]ελ̣είτω̣ I.Polyr.; [ . ]εν Ϝ̣ΙΣΙΟ[ . ] Markoulaki; ἐνσίτιος Chaniotis in SEG 50.936.
23: ΑΙ̣ΑΚΟΝ μ̣ε̣γ̣άρου [- - -] ΑΔΕΛΦ̣Υ̣ [- - -]νομᾶι καὶ θήραι χρήσθω Markoulaki; Αἰακὸν ἐ̣π̣αρόμ̣[ενοι- - -]ς̣ ἀδελφ[ὸν νο]μᾶι καὶ θήραι χρήσθω⟨ν⟩ I.Polyr.
24: [- - -]λ̣υρη̣[ν]ία. ν[ . . ]ι̣ Φαλ̣α̣[- - -] Markoulaki; [Πο]λ̣υρη[ν]ίαν [τὸ]ν̣ Φαλ̣α̣[σάρνιον(?) - - -] Chaniotis in SEG 50.936; [ἐν τᾶι Πο]λυρ̣η̣[ν]ία̣ι̣ [ο]ἱ̣ Φ̣α̣λ̣α̣[σάρνιοι - - -]Λ̣Α̣Σ̣[- - -] I.Polyr.

La stele, mutila inferiormente, costituisce la copia di Phalasarna del trattato, precedentemente noto dalla stele IC II 11 1 esposta nel Diktynnaion: sebbene il luogo di rinvenimento del documento si trovi sul confine fra Polyrrhenia e Phalasarna, la sua attribuzione alla seconda città è fortemente suggerita dalle iconografie marine scolpite sul frontone, alcune delle quali ricorrono insistentemente nella coeva monetazione di Phalasarna (il delfino ed il tridente: cf. Svoronos 1890, tav. XXV nn. 4-19).

La presenza alla conclusione del trattato di una delegazione spartana composta da quattro uomini, fra cui il figlio del re spartano Cleomene II Cleonimo, induce a pensare che la città lacedemone sia stata coinvolta come arbitro dalle due parti in causa, forse per risolvere dispute di natura economica riguardanti i confini fra le due poleis. L’ufficialità dell’ambasceria spinge a datare il trattato prima del tentato colpo di stato a Sparta di Cleonimo assieme a Pirro del 272 a.C., quando il giovane della casata agiade agisce ancora dalla parte della patria.

I due contraenti dell’alleanza, Polyrrhenia e Phalasarna, non sono mai designati con il termine polis – che è usato invece in senso territoriale alla linea 5 – bensì con gli etnici collettivi Πολυρήνιοι e Φαλασάρνιοι. Occorre notare che oltre a tali etnici, impiegati abitualmente nel mondo greco per indicare la relativa polis, nel trattato compaiono più volte anche gli aggettivi sostantivati Πολυρηνία e Φαλασαρνία (scil. χώρα) indicanti i territori delle due città e persino i loro toponimi nelle espressioni εἰς Πολυρήν[α] ed εἰς Φαλάσαρναν alle linee 20-21. La scelta di utilizzare queste ultime locuzioni, nello specifico, risulta piuttosto inusuale dal momento che sono impiegate per indicare i destinatari dei proventi della terra messa a coltura, beneficiari che evidentemente sono da identificarsi negli abitanti in persona delle due città.

Fra le varie clausole della symmachia, che prevede in primis il reciproco soccorso in guerra (ll. 16-18) e l’adozione di una stessa politica estera all’interno di Creta (ll. 3-5, 18-20), vengono previsti il mantenimento dei confini, delle leggi, delle usanze e dell’indipendenza delle due città (ll. 5-6) e la separazione dei proventi dei rispettivi territori (ll. 20-21).

Successivamente all’ampia sezione dedicata alle norme riguardanti la spartizione del bottino (ll. 6-12), di cui una parte è da destinarsi alla divinità venerata nel santuario di Tylifos, il trattato sancisce che ciascuna città fornisca «il necessario» agli alleati all’interno del proprio territorio (ll. 12-14). Tale clausola, a meno che non sia da intendersi semplicemente come promessa di ospitalità reciproca nei rispettivi territori, potrebbe forse riferirsi alla fornitura dei pasti da parte di ciascuna polis agli immigrati così come ai propri cittadini all’interno del sistema del sissizio (cf. Arist. Pol. II 1272a, Dosiad. FGrHist. 458 F 1; cf. Talamo 1987, Guizzi 1997).

Le clausole economiche alle linee 21-24 comportano inoltre concessioni non reciproche tra le due città, dovute all’evidente necessità di terra coltivabile da parte della sola Phalasarna, stretta tra le montagne e il mare (secondo Angelos Chaniotis causata da una crisi economica; cf. Chaniotis, Verträge, pp. 104, 109-113): ai cittadini di Phalasarna viene garantita la possibilità di comprare o lavorare dietro tassa o affitto la terra sul territorio di Polyrrhenia, mentre non è previsto che i cittadini di Polyrrhenia possano farlo nell’area di Phalasarna. Alle linee 23-24, in parte perdute, sembra di intravedere ulteriori concessioni unilaterali da parte di Polyrrhenia verso Phalasarna, forse concernenti il diritto di pascolo e di caccia nel proprio territorio; il termine μέγαρον, che in quanto singolare sembra indicare un santuario più che un’abitazione o una stanza, potrebbe essere connesso alla concessione di usufrutto di terreni ‒ boschi forse ‒ appartenenti ad un’area sacra pertinente alla prima polis.

Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: nomos, polis.