29. Dedica di Kydonia ad Apollo, Artemide e Latona per un suo ex hiareus
Tipologia documentaria: dedica votiva/onoraria
Supporto: base
Scrittura: stoichedica
Datazione: 400-350 a.C.
Provenienza: Kydonia
Collocazione attuale: Museo archeologico di Chania (n. inv. E 116)
Edd. Peek 1977, pp. 81-82, n. 11 (= SEG 28.746a ➚PHI ➚PHI ➚PHI); Van Effenterre et al. 1983 (= SEG 33.735 n. 1 ➚SEG); Bile 35; CEG II 846; Bousquet 1990, p. 290 (= SEG 40.775); Martínez Fernández 2008, n. 1 (= SEG 58.1007 ➚SEG); Martínez Fernández 2011, n. 1. Ect.
Cf. Tzedakis 1970a, pp. 471-472; SEG 61.728.
1-2: [εὐκλέϊσ’ Εὔνου]ς̣ Martínez Fernández; [τετράκις(?) ἦρχ]ε̣ Bousquet.
2: γεγο[νώς· ἀνθ’ ὧν] Martínez Fernández; γεγο[νὼς τρὶς Εὔ-(?)] Van Effenterre et al.; γέγο[νεν δίς] Peek.
La dedica, formata da quattro esametri iscritti in stoichedon, si trova sulla faccia anteriore della base, che conserva sul proprio lato inferiore l’iscrizione onoraria di età imperiale SEG 33.735 II. L’epigrafe offre una preziosa testimonianza del ruolo sociale e del prestigio di cui dovevano godere i funzionari pubblici addetti alla sfera sacra: all’ex hiareus, responsabile del culto di tutti gli dèi (?), viene riconosciuto il merito di aver reso grande la propria città, così che la polis decide di ricambiare il favore offrendogli in dono il presente μναμεῖον. La dedica si configura dunque come onoraria e votiva al tempo stesso, dal momento che la statua che la base sorreggeva viene consacrata ad Apollo, Artemide e Latona.
Alla polis, che viene menzionata due volte sempre senza la specificazione dell’etnico collettivo, oltre che il consueto ἀνέθηκε della dedica alle divinità viene associato anche il raro verbo δωροτελεῖ, un hapax relativo al dono con cui l’assemblea onora pubblicamente il proprio sacerdote uscito di carica.
Quanto allo hiareus, non è ben chiaro se costui abbia svolto la propria mansione in connessione ad un tempio specifico o se invece abbia avuto in qualche modo il controllo o la supervisione di tutti i culti della città: sebbene il πᾶσι θεοῖς della linea 2 faccia propendere per la seconda interpretazione, il mancato collegamento sintattico fra tale dativo ed il nesso ἱαρεὺς γεγονώς rende comunque plausibile l’ipotesi di un sacerdozio legato a precise divinità, che potrebbero verosimilmente essere Apollo, Artemide e Latona.
La triade apollinea riveste una particolare importanza a Kydonia, in quanto è strettamente connessa alla figura del fondatore eponimo della città, l’eroe Kydon, che di Apollo è figlio (St.Byz. s.v. Κυδωνία; cf. Martínez Fernández 2006a, p. 599, Sporn 2002, pp. 268-272, 281). La statua, pertanto, potrebbe aver raffigurato o la triade stessa, sebbene la forma della base sconsigli tale ipotesi, o un animale sacro connesso al culto dello ktistes Kydon, molto probabilmente un cane (cf. Van Effenterre et al. 1983): tale animale infatti è ben attestato sulle iconografie monetarie della città degli anni 320-280/270 a.C., dove ricorrono rappresentazioni di levrieri – da soli o accanto ad un giovane Kydon arciere – e di una cagna che allatta un infante, forse Kydon o Zeus Kretagenes (cf. Le Rider 1966, pp. 173 e 194, Dulière 1969, Stefanakis 2000a, Sporn 2002, pp. 319-321, Svoronos 1890, pp. 96-119, tavv. IX-X).
Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: hiereus, polis.