237. Dedica di un doulos di Lebena
Tipologia documentaria: dedica votiva?
Supporto: blocco?
Datazione: I secolo a.C. - inizi I secolo d.C.
Provenienza: Lebena, Asklepieion
Collocazione attuale: iscrizione probabilmente perduta
Edd. Halbherr 1890, p. 725 n. 175; IC I 17 39 ➚PHI; Melfi 2007, App. 31.
La dedica è promossa da un individuo che si presenta in qualità di schiavo di Rufo, probabilmente il Publio Granio Rufo protagonista della sanatio IC I 17 17 (sul quale cf. Baldwin Bowsky 2002, p. 53 n. 24). Il testo costituisce uno dei pochi documenti cretesi ad attestare lo status di schiavo al di fuori di un contesto normativo, nello specifico come elemento identificativo di un individuo; una situazione simile è documentata anche dalla dedica coeva da Chersonesos IC I 7 6, oltre che forse dall’epitaffio da Keraia SEG 23.577. Il nome femminile conservatosi alla linea 2, invece, non sembra essere pertinente alla dedica in quanto di mano differente (IC I, p. 175).
Sebbene il supporto sia stato definito da Federico Halbherr come un blocco, è verosimile tuttavia che il testo fosse iscritto su di una base, forse relativa ad una statua di Asclepio o – più probabilmente – di Publio Granio Rufo (cf. Melfi 2007, p. 184).
Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: doulos.