Cretan Institutional Inscriptions

SEG 8.269

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58. Epitaffio di un soldato di Anopolis

Tipologia documentaria: epitaffio

Supporto: lastra

Datazione: 201 a.C. ca.

Provenienza: Gaza

Collocazione attuale: Rockefeller Archive Center, New York (n. inv. I 9307)

Edd. Iliffe 1932, pp. 155-156, tav. LIX; Peek 1932, pp. 62-66 n. 12, tav. IX; Tod 1933; Roussel 1933; Benecke 1934, pp. 43-44, n. 8; Vincent 1934, pp. 41-52 (= SEG 8.269 ➚PHI); Peek 1955, n. 1508; Glucker 1987, n. 1; Merkelbach – Stauber, SGO IV 21/05/01; Meimaris 2008, n. 72.

Cf. Mouterde 1932, pp. 98-100; Schwabe 1933, pp. 84-89; EG I, p. 443, p. 444 fig. 227; Sartre 2001, p. 277, n. III.

ἐξ εὐδαιμοσύνης πῦρ ἄγριον ἤλυθεν ὑμέων,
Χαρμάδα, ἔσφηλεν δ’ ἐλπίδα τις νέμεσις.
ὤλετο μὲν κοῦρος [συν]ο̣μώνυμος εἴκοσι μούνας
δυσμὰς Ἀρκτούρο[υ χειμε]ρίας ἐσιδών,
5ὤλετο δ’ ἑπταέτις θυγατρὸς θυγάτηρ Κλεόδοξα
Ἀρχαγάθας, γονέων δ’ ἔκλασεν εὐτεκνίην·
οἰκτρὸν δὲ Αἰτωλὸς κούρην κώκυσε Μάχαιος,
ἀλλὰ πλέον θνητοῖς οὐδὲν ὀδυρομένοις.
ἦ μὴν ἀμφοτέρους γε παλαίπλουτοι βασιλῆες
10Αἰγύπτου χρυσέαις ἠγλάϊσαν χάρισιν·
ὡς δὲ πάτραν δμηθεῖσαν Ἀνώπολιν ἐγ δορὸς ἐχθρῶν
ὤρθωσας, Κρήτην μαρτυρέουσαν ἔχεις.
μέμψασθαι δὲ θεοῖς ἀρκεῖ μόνον ἄνδρα γε θνητόν,
ὦ παῖ Τασκομένους, γήραος ὡς χαλεποῦ
15ἤντησας, ψυχῆι δὲ τὰ μυρία πάντα πονήσας
ἵκεο τὴν κοινὴν ἀτραπὸν εἰς Ἀΐδεω.

L’occupazione di Anopolis rammentata nell’epitaffio di Charmadas, avvenuta verosimilmente nel tardo III secolo a.C., potrebbe avere qualche connessione con la fusione fra Anopolis e Araden, spiegabile forse come conquista e annessione della prima per opera della seconda: è possibile che i nemici siano gli abitanti della città vicina, sviluppatasi più tardi di Anopolis ed espansasi a sue spese. Il riferimento alla polis – intesa in senso spaziale – viene espresso attraverso l’appellativo patra apposto al nome di Anopolis, scelta effettuata molto probabilmente per evitare la cacofonica figura etimologica derivante dall’accostamento di polis e Anopolis.

Il raffinato epitaffio offre un’interessante immagine sublimata del mercenariato praticato nella città: Charmadas ha combattuto assieme al genero etolo al soldo dei Tolemei e per giunta – se il plurale βασιλῆες non è solamente metri causa – sotto almeno due sovrani differenti. Le χρυσέαις χάρισιν con cui i regnanti ricompensano i due Cretesi è probabile che alludano più che a particolari doni o favori alla paga che costoro hanno ricevuto in quanto soldati. La stele, degli inizi del II secolo a.C., è difficilmente databile con maggior esattezza per via paleografica a causa dello stile che, più che seguire le mode scrittorie che caratterizzano l’incisione su pietra, come ha notato Margherita Guarducci dà l’«impressione di una scrittura su papiro ‘tradotta’ su pietra» (EG I, p. 443), con conseguente anticipazione di tratti che interessano l’epigrafia solamente più tardi. La morte a Gaza del soldato, che ha trascorso perlomeno l’ultima parte della propria vita al servizio dei sovrani d’Egitto, porta immediatamente il pensiero alle note battaglie avvenute nella località mediorientale ai tempi delle guerre fra Tolemei e Seleucidi e in particolare a quella del 201 a.C. avvenuta nel corso della Quinta guerra siriaca (cf. Polyb. XVI 18.2). Se la morte di Charmadas è legata alla battaglia di Gaza di tale anno – e non piuttosto ad un altro scontro non tramandato dalle fonti –, è probabile che costui abbia servito oltre che Tolemeo V anche il predecessore Tolemeo IV Filopatore e forse Tolemeo III Evergete. I contatti avuti dall’Anopolita con l’ambiente lagide del tardo III secolo a.C. rendono inoltre significativo l’epiteto παλαίπλουτοι, impiegato in riferimento ai regnanti: il termine sembra infatti conciliare il riferimento letterario allo stereotipo dell’Egitto, terra di antiche ricchezze faraoniche, con l’allusione al più attuale topos della tryphe dei sovrani tardoellenistici (cf. Polyb. VI 7; cf. Touloumakos 2006, Gouëssan 2013, Muccioli 2013, pp. 185-187, Mazzini 2015).

Elementi istituzionali o altri termini rilevanti: polise.